UNA CASA SENZA LIBRI E' COME UN CORPO SENZA ANIMA. (CICERONE)

domenica 23 ottobre 2011

Recensione: "Una volta ero un soldato - Dall'orrore del Vietnam all'incontro con il Buddhismo" di Claude Anshin Thomas




Di che cosa parla:
Partito diciassettenne come volontario per la guerra del Vietnam, Claude Anshin Thomas tornò da quell'inferno come un eroe pluridecorato. Ma nel suo intimo era un uomo distrutto, segnato dai sensi di colpa per le centinaia di morti che aveva causato e dagli incubi in cui riviveva l'orrore che aveva passato. Come tanti altri reduci sembrava destinato a un futuro da emarginato, alcolista e senzatetto. Fino al giorno in cui, oltre vent'anni dopo, le parole del maestro vietnamita Thich Nhat Hanh hanno fatto breccia nel suo cuore. Ha iniziato così a studiare la filosofia zen e a praticare la meditazione, tanto da essere poi ordinato a sua volta monaco e insegnante. In questo libro Claude Anshin Thomas racconta, con linguaggio semplice e toccante, la sua tragica esperienza: regala gli "appunti di viaggio" del suo straordinario percorso interiore attraverso il significato della sofferenza; divide con i lettori la profonda lezione che ha imparato nei monasteri, ma anche e soprattutto tra le trincee e per le strade. Una potente testimonianza contro la violenza, anche quella insita inconsapevolmente in molti dei nostri comportamenti quotidiani.

Cosa ne penso:
Come ben sapete, non mi soffermo mai sulla copertina o il titolo quando prendo un nuovo libro. Ma in questo caso, vedendo solo il titolo e la copertina, sapevo già di avere di fronte a me una testimonianza dal profondo significato sia dal punto di vista storico sia spirituale e umano. Avevo subito intuito che come tema centrale, oltre la guerra, ci fosse il tema centrale della trasformazione interiore ottenuta con grandi sacrifici e attraversando dolori insopportabili. Provo una grande ammirazione per Claude Anshin Thomas, per la sua sincerità con la quale descrive le sue esperienze nel suo primo libro (e spero tanto che ne scriverà altri di libri!). A livello di linguaggio mi sono trovata molto bene, racconta e esprime le cose con estrema facilità senza usare dei termini difficili. E' un libro molto scorrevole e semplice da leggere riuscendo a mantenere l'attenzione del lettore per tutta la durata della lettura. Quello che mi ha colpito è stata la sua sincerità con la quale ha raccontato la sua storia personale difficile, il rapporto con suo padre fin da piccolo, la guerra del vietnam, l'uccisione delle persone, il suo rapporto con i vietnamiti. E' stato molto interessante le sue spiegazioni riguardo al concetto di guerra e violenza, come nasce, da cosa dipende e come si può superare per ritrovare nuovamente la pace, sia quella interiore sia nel rapporto con le persone. Inoltre trovo molto interessante e soprattutto utile le sue spiegazioni delle diverse tipologie di meditazioni per ritrovare la serenità e recuperare l'energia vitale. Claude si sofferma soprattutto sull'importanza del respiro durante il corso di tutto il libro. Che dire? Consiglio vivamente di leggere questo libro, è un'occasione per capire meglio la storia, il concetto di guerra e conflitto, il concetto sulla presenza mentale, e allo stesso tempo è uno spunto utile per scoprire il mondo della filosofia buddista, in particolare quella zen, e gli insegnamenti di Thich Nhat Hanh.

I miei passi preferiti tratti dal libro:
"Sto scoprendo che i traumi possono essere trasformati in esperienze positive. La vita può essere diversa. Anche se ho preso i voti nella tradizione buddhista Soto Zen e ho dedicato la mia vita a questo percorso, io non sono una persona speciale: chiunque può sperimentare questa trasformazione."

"Il passato è nel passato. C'è solo il momento presente, ed è un momento meraviglioso".

"Se viviamo in presenza mentale arriva il momento in cui non siamo più controllati dalla disperazione, non siamo più spinti dalle seduzioni della sofferenza, perché ogni esperienza diviene un atto di meditazione. La vita si fa più chiara, più fluida, più semplice, anche se non necessariamente più facile. Come ha insegnato il Buddha, la sofferenza esiste; questa verità non scompare quando pratichiamo la presenza mentale, ma a cambiare è ciò che pensiamo, proviamo e facciamo di fronte a quella sofferenza."

"Il mio incontro con il buddhismo mi ha fatto conoscere un mondo di vivere pienamente cosciente, in cui si dà attenzione al più piccolo dettaglio del pensiero, del sentimento e della percezione; il termine che definisce questo modo di vivere è presenza mentale. La presenza mentale, come stile di vita, mi aiuta a risvegliarmi e a uscire dal circolo della distruttività e della sofferenza. Vivere in presenza mentale, con maggiore consapevolezza, non è un sistema nuovo: è un insegnamento che esiste da più di ventisei secoli. Non è un insegnamento specificatamente buddhista, anche se fu esplicitamente insegnato dal Buddha come una parte dell'Ottuplice sentiro. Il termine presenza mentale esprime il cuore di tutti gli insegnamenti spirituali; nel centro di tutti gli insegnamenti spirituali si trova la presenza mentale. Consiste semplicemente nell'essere totalmente nel momento presente qui, ora. E' riconoscere che non esiste nient'altro che questo esatto momento."

Info sul libro:
Titolo originale: At Hell's Gate
Casa editrice: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2004
Pagine: 169
Prezzo di copertina: 9,80 Euro (l'ho acquistato scontato al prezzo di 3,43 Euro su internet)

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